I dati sono il nuovo petrolio, la Puglia può innovare partendo qui

L’innovazione è di solito considerata un plus. Un valore aggiunto. Oggi, in epoca COVID è però diventa necessaria.

Ad essere sincero, intorno me ne sto vedendo parecchia. Certo, forse più che innovazione in senso stretto sto vedendo tanto re-inventarsi, ma per come la vedo io anche questa é innovazione, forse di processo? di business? di mercato…?

Banalmente è: qualcosa di nuovo. Per me innovare è non stare fermi, ma fare sempre qualcosa, possibilmente nuovo. Non necessariamente corretto.

Al Wired Trends 2020 ho avuto la fortuna di ascoltare da vicino decine di persone di spicco del panorama imprenditoriale, giornalistico e scientifico italiano che hanno fatto delle previsioni sull’innovazione che sarebbe venuta. Nessuno in quel momento sapeva cosa ci aspetta veramente nel 2020.

Wired Trends 2020 Milano Luiss
Wired Trends 2020 Milano Luiss

Ma mentre ero li seduto mi sono detto:

Okay, tutto molto bello, tutti parlano di innovazione, ma cos’è innovare per me?

Taàc! Un piccolo led a risparmio energetico si è acceso nel mio cervello.

Innovare per me è – anche – risolvere un problema attraverso una soluzione non necessariamente “innovativa” nel senso che non è mai stata realizzata, ma che risolve in modo intelligente il problema fornendo allo stesso tempo le basi per l’innovazione, quella vera.

Quale miglior luogo per applicare questo approccio? Ovviamente la Puglia.

Si perché io sono originario della Puglia, esattamente dove ci sono quelle strane case a cono chiamate Trulli.

Sì nei trulli la gente ci abita,
C’è l’energia elettrica e pure il WiFi
No! Non sono grotte. Sono case, strane sì, ma case.

Direi i Trulli sono antiche case innovative.

Ma l’idea che mi saltò in mente era un’altra: convertire l’attuale impianto siderurgico dell’Ilva in un polo tecnologico incentrato sulla gestione di grandi quantità di dati: un Data Center al centro del Mediterraneo.

Firma la petizione! http://chng.it/zLjJfXzYLC — Una proposta per il #NextGenerationEU: Trasformare l’#Ilva di #Taranto in un #DataCenter #Europeo strategico — @ChangeItalia

Convertire l’Ilva in un Data Center strategico nel Mediterraneo

Tu dirai: Ma che cazzo dici? E ti darei ragione. É al limite della “stronzata colossale”.

Ilva di Taranto
Ilva di Taranto

Però andiamo con ordine: Perché proprio in Puglia? Perché al posto dell’Ilva? E perché un Data Center ti starai chiedendo.

I dati sono il nuovo petrolio. E i Data Center le nuove raffinerie.

Quindi, è necessario investire sui Dati. I dati si producono, si trasportano, si usano e si fanno tante altre cose. In uno di questi processi ci sarà pure un dannato spazio per innovare, no?

  • I Dati, come qualsiasi altra materia prima ha bisogno di un mezzo di trasportato veloce. Se hanno portato un tubo dalla Russia sino al Salento, non sarà difficile portare una bobina di fibra ottica. Nei fondali dell’Adriatico e dello Ionio ce ne sono già molte. Basterebbe una prolunga.
  • I Dati come le altre materie prime, dopo essere stati trasportati devono essere stoccati. Per fare un esempio, come credi sia possibile che la tua cover glitterata comprata su Amazon ti venga recapitata in 2h? C’è un centro stoccaggio vicino a te. Allo stesso modo, se vuoi che i dati viaggino veloce, è necessario avere aree di stoccaggio vicine. Altrimenti addio Netflix fluido e senza intoppi. È qui che entra in gioco il Data Center.
  • I Dati sono la materia prima per qualsiasi applicazione di Artificial Intelligence e Machine Learning. Senza dati, non ce AI/ML.
Dorsali fibra ottica sottomarini in italia. Fonte: https://www.submarinecablemap.com
Dorsali fibra ottica sottomarini in italia. Fonte: https://www.submarinecablemap.com

Okay ma perché in Puglia ed al posto dell’Ilva?

Perché il problema dell’Ilva è che inquina dannatamente tanto, ci lavora mezza Puglia e le persone non vogliono perdere il lavoro.

Allora l’unica soluzione è fornire un’alternativa ed in questo caso non è rendere l’Ilva più green perché in futuro si utilizzeranno sempre più materiali compositi e legno piuttosto che l’acciaio. Mentre i dati sono il futuro.

Quindi la mia idea è sostituire la produzione di acciaio con la produzione (o meglio gestione) di dati utilizzando l’infrastruttura chiaramente sovradimensionata dell’Ilva per realizzare un grosso Data Center del mediterraneo.

Un Data Center che sarebbe:

  • strategicamente posizionato al centro del Mediterraneo;
  • a due passi da dorsali sottomarine in fibra ottica;
  • a due passi da aeroporti e porti marittimi sia militari che civili;
  • a due passi da centrali elettriche;
  • sostenibile dal punto di vista energetico grazie al sole ed al vento disponibile in quantità;
  • in grado di offrire a un futuro lavorativo a lungo termine

“Eh ma in Puglia mica abbiamo la tecnologia!” dirai…

Sì, è vero! Ma quella non c’è l’ha neanche l’Europa. Ce l’ha la Cina. Quindi chi se ne frega: per la tecnologia ci sono i grandi Cloud provider americani.

Oh m’hanno detto che l’Europa ci da i soldi!
Dai usiamoli bene che a usarli male c’è sempre tempo.

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Foto Credit: L’immagine in copertina è di Francesco Ferrulli. Tutti i diritti sono riservati all’autore dell’immagine.