La guida autonoma è stata inventata grazie ad una super abilità
Da centinaia di anni cerchiamo di automatizzare qualsiasi attività umana, specialmente quelle più rischiose e noiose inventando continuamente nuove “macchine che fanno cose al posto delle persone”.
Quello che è cambiato nel tempo è solo il ‘cosa’ viene automatizzato e con quale ‘livello di fedeltà’. Ad ogni epoca corrisponde un livello di conoscenza e non tutto può essere automatizzato perché la tecnologia ha sempre un limite.
Oggi una delle automazioni che più in voga è senza dubbio “la guida autonoma nelle automobili”. Oggi possibile grazie allo sviluppo degli algoritmi di intelligenza artificiale.
Tutti ne parlano e moltissime case automobilistiche introducono ogni anno nuove tecnologie che supportano sempre più le persone nella guida di un auto, è chiaro però che ancora molto deve essere fatto perché la tecnologia sostituisca del tutto le persone.
Ma la guida autonoma ha origini molto più antiche di quanto comunemente si pensa e non tutti sanno che la prima rudimentale tecnologia di guida autonoma nasce da una storia che ha dell’incredibile ad opera di un certo Ralph Teetor.
Oggi la guida autonoma viene suddivisa in sei livelli (SAE J3016) che classifica le tecnologie di guida autonoma dalla totale assenza di supporto al conducente livello 0, fino alla completa sostituzione del conducente nel livello 5.
LIVELLO 1 di Guida autonoma e Cruise Control
Il Cruise Control, brevettato da Ralph Teetor nel 1945, è una tecnologia che permette al conducente dell’automobile di impostare un valore fisso di velocità lasciando che sia il sistema ad occuparsi a mantenere tale velocità, facilitando la guida soprattutto in lunghi viaggi ad esempio su autostrade o superstrade.
La guida autonoma ha realmente inizio con il livello 1 ed il cruise control oggi fa parte proprio di questa categoria.
Con il Livello 1 però, più che “automatismo” si parla di “supporto al conducente” in attività come la sterzata, l’accelerazione, la frenata. Sono tecnologie di guida autonoma di livello 1 anche il lane centering, l’adaptive cruise control (evoluzione del cruise control base). Solo con l’intelligenza artificiale ed il livelli successivi possiamo realmente parlare di guida autonoma.
L’incredibile storia dell’invenzione del Cruise Control
Ralph Teetor, l’inventore del cruise control, era cieco dall’età di 5 anni a causa di un incidente.
Si, hai letto bene.
Ralph Teetor, l’inventore del primo rudimentale sistema di guida autonoma, era non vedente. Non ha mai utilizzato un automobile per spostarsi. Non ha mai visto (con gli occhi) un automobile – anche se non ci metterei la mano sul fuoco che non abbia mai guida un auto, ma sicuramente non aveva la patente di guida
Eppure…
Ralph Teetor nonostante fosse cieco é stato un prolifico ingegnere automobilistico ed aeronautico introducendo innovazioni e risolvendo rompicapi tecnologici in moltissime compagine in tutto il mondo.
L’essere cieco non ha mai rappresentato un problema anzi è stata la sua super-abilità nel mondo ingegneristico.
Infatti, grazie alla sua diversa abilità era obbligato a farsi accompagnare in automobile qua e là attraverso amici e colleghi.
E proprio durante uno di questi viaggi in cui si faceva accompagnare gli venne l’idea del cruise control. Mentre era in automobile con il suo avvocato, che pare fosse un pessimo autista nonostante ci vedesse benissimo.
Ralph Teetor odiava terribilmente quell’effetto “dondolo” della testa in avanti ed all’indietro che si ha quando la guida è poco fluida. Il suo avvocato pare frenasse e decelerasse quando parlava, mentre accelerava bruscamente quando ascoltava.
Ralph Teetor, infastidito e non potendo sostituirsi al suo autista, aveva due possibilità: licenziare il suo avvocato, oppure usare le proprie competenze ingegneristiche per risolvere il problema.
Scelse di sviluppare a un sistema che permettesse all’autista di automatizzare l’uso del freno e dell’acceleratore in modo da mantenere costante la velocità dell’auto con un semplice comando, così brevetto l’Auto-pilot nel 1945.
Un fottuto genio.
Il Cruise Control di Ralph Teetor
Il Cruise Control di Ralph Teetor è ovviamente più rudimentale di quelli oggi in dotazione sulle automobili moderne. Si basava sull’utilizzo di un motore elettrico che tirava in su ed in giù l’acceleratore facendo in modo di mantenere la velocità dell’auto costante.
Il sistema di Ralph Teetor inizialmente non venne chiamato cruise-control e durante la sua evoluzione assunse diverse denominazioni commerciali come Auto-pilot, Touchomatic, Pressomatic, Controlmatic e Speedostat. Quest’ultimo diventato poi il marchio commerciale simbolo del sistema.
Cruise-control nelle automobili
La prima introduzione commerciale su larga scala venne fatta dalla Chrysler nel 1958 che introdusse una versione migliorata del cruise-control che chiamò Auto-Pilot, rinominata qualche anno dopo in Cruise Control che in italiano si tradurrebbe “Controllo (della velocità di) Crociera”. La Chrysler fu poi seguita dalla Cadillac nel 1960 e dalla General Motors nel 1969.
Ma solo nel 1991 la Mitsubishi per prima introdusse un radar in grado di valutare la distanza delle auto che precedono e quindi adattare la velocità evitando di tamponare le altre auto, questo oggi è chiamato adaptive cruise-control ed è considerata una tecnologia di guida autonoma di livello 1.
Diversificazione delle abilità e l’importanza dell’inclusione delle diverse abilità
Ralph Teetor non divenne mai ricco grazie al Cruise control, ma fu un prolifico ingegnere automobilistico collaborando con quasi tutte le aziende automobilistiche del mondo co-progettando automobili per tutta la sua vita.
Il punto di questa incredibile storia non è che Ralph Teetor fosse cieco, ma come la sua diversa abilità e il suo diverso approccio alla progettazione delle tecnologie abbia permesso alle più grandi case automobilistiche di sviluppare tecnologie e sistemi che flotte di ingegneri normo-abili per anni hanno fallito.
Questo è quello che io chiamo:
integrazione delle diverse esperienze e delle conoscenze delle persone nel processo innovativo di una tecnologia
Persone che non sono influenzate dai canoni di uno specifico ambito tecnologico possono dare un contributo spesso fondamentale nel processo innovativo grazie alle proprie diverse conoscenze e diverse esperienze riescono introducendo modi totalmente nuovi di fare cose
Dovremmo assumere non vedenti per realizzare la vera guida autonoma?
Non esageriamo, la questione diverse abilità è più complicata di così. Ma la storia di Ralph Teetor ci insegna qualcosa…