Crash at Crush: le persone hanno uno strano rapporto con la tecnologia. Delle volte ne sono incantate, altre spaventate. In alcuni casi però se ne prendono gioco.
Oggi, gli eventi sportivi non avrebbero la stessa popolarità senza incidenti e ammettiamolo, chi è che non si è mai ritrovato a vagare su YouTube a guardare camera-car di russi che si schiantano su qualcosa…
Amiamo guardare cose che si rompono, che si schiantano o che esplodono in mille pezzi. Meglio se tutte insieme
Siamo un po’ stronzi con la tecnologia, lo siamo sempre stati.
Tant’è che nel 1896, questa nostra bizzarra caratteristica, ha spinto un tizio a lanciare due locomotive l’una contro l’altra, per puro divertimento. Anzi, per scopi pubblicitari!
Come si dice: il marketing, quello fatto bene. O forse no…
Crash at Crush, distruggere per fare marketing
L’ideatore ed organizzatore della geniale trovata pubblicitaria è un tale William George Crush, Responsabile del traffico passeggeri della Missouri-Kansas-Texas Railroad, abbreviata con MK&T o Katy Railroads.
L’insolita trovata pubblicitaria è conosciuta come Crash at Crush, prevedeva lo scontro tra le due vecchie locomotive a vapore allo scopo di pubblicizzare la nuova ferrovia del Texas che andava espandendosi.
Et voilà, l’evento del secolo! A confronto la Ferragni e Fedez alla Terrazza Campari sembrano dei pivelli.
Nel 19esimo secolo però non c’era Instagram ed i disastri ferroviari attiravano sempre un sacco di gente. Per questo, George W. C. propose alla Katy di prendere due vecchi locomotori e invece di rottamarli, usarli per organizzare un disastro ferroviario a scopo pubblicitario.
Le capacità persuasive di G. W. Crush superiori a quelle ingegneristiche gli consentirono di convincere i dirigenti della Katy. Così presero due locomotive Baldwin (no.1001, no.999), le dipinsero rispettivamente di verde e di rosso brillante, vi collegarono 7 carrozze ciascuna piene zeppe di pubblicità ed iniziarono ad organizzare l’evento.
Una delle due locomotive per un anno vagò per tutto il Texas pubblicizzando l’evento, mentre volantini e notizie sui giornali davano aggiornamenti sui preparativi.
Per aumentare l’hype, il luogo esatto dell’evento fu tenuto nascosto fino all’ultimo, un po’ come gli aperi-cena super esclusivi durante la fashion week di Milano.
Crush la città fantasma
Per l’occasione venne costruita appositamente una città fantasma ed una linea ferroviaria a circa 15km da Wako con tanto di bancarelle, locali in stile Far West (o se preferite Django di Tarantino) dove il pubblico avrebbe potuto assistere all’evento mangiando bevendo a volontà.
La finta città fu chiamata Crush, da cui Crash at Crush che chiaramente richiamava il nome dell’organizzatore in una sorta di scioglilingua. L’evento era gratuito e per raggiungerlo bastava acquistare un biglietto per treno al costo di 2$ (50-60$ odierni) valido da qualunque luogo del Texas.
In questo modo, molti spettatori spinti dalla curiosità sarebbero saliti per prima volta su un treno. Marketing! Questo è marketing di altissimo livello.
Great Crash at Crush
L’organizzazione si aspettava 10-20 mila spettatori, oggi alcuni documenti stimano che oltre 40.000 persone raggiunsero Crush per assistere alle due locomotive da 32 tonnellate schiantarsi l’una contro l’altra.
Tutto era pronto. Gli ingegneri avevano previsto ogni singolo dettaglio. Avevano predisposto accuratamente transenne e gradinate per seguire l’evento in sicurezza.
Alle ore 17:00 del 15 settembre 1986 la locomotiva no.999 rosso brillante iniziò ad accelerare sempre di più verso la locomotiva no.1001 verde brillante, che a sua volta accelerava in direzione opposta verso la sua gemella.
I documenti descrivono questi istanti con lo stridio delle locomotive e le urla di eccitazione del pubblico, mentre gli ingegneri che avevano avviato le locomotive si lanciavano in sicurezza fuori dalle locomotive prima dello schianto che da li a poco sarebbe avvenuto.
Gli ingegneri si aspettavano uno schianto a circa 58mph con le locomotive che avrebbero formato una sorta di “V”, ma qualcosa andò storto.
Strano, chi lo avrebbe mai detto.
Le cose non andarono benissimo
Le due locomotive si incastrarono una sotto l’altra mentre il peso dei vagoni le fecero accartocciare una contro l’altra, le caldaie esplosero simultaneamente, lanciando vapore bollente, schegge, bulloni, metallo e frammenti vari in fiamme per centinaia di metri verso folla in preda al panico.
Ecco.
L’evento del secolo trasformato in un disastro epico.
Ci furono 3 morti, di cui uno quasi decapitato e decine di altri feriti a causa dai detriti di metallo che schizzavano in tutte le direzioni. La MK&T dovette risarcire le famiglie delle vittime e William George Crush fu licenziato, aimè.
Nonostante tutto Crash at Crush fu un pionieristico evento di marketing
Sorprendentemente, l’evento non fu un vero disastro.
Vista la mancata cattiva pubblicità, quando la Katy ebbe risolto tutte le richieste di risarcimento e ripulito la zona dai detriti, riassunse George Crush.
Addirittura pare che ricevette un bonus e lavorò presso la Katy fino al suo pensionamento. Praticamente un eroe.
La città di Crush venne eliminata dalla cartina, ma passò alla storia con una delle storie sul marketing più incredibili del Texas, ma soprattutto aprì la strada agli eventi dove i disastri, gli schianti e le esplosioni sono l’attrazione principale.
La moda degli eventi basati sulla distruzione
Anche se l’evento di marketing Crash at Crush ha sfiorato l’ecatombe, appena dopo lo schianto le 40.000 persone che quel giorno avevano pagato per vedere due locomotive schiantarsi corsero verso le locomotive distrutte ancora fumanti reclamando un detrito come souvenir.
Nei 40anni successivi al 1986 altre aziende seguirono le orme della Katy organizzando schianti ferroviari a scopi pubblicitari aprendo la strada alle odierne Demolition Derby o Monster Track.
Siamo davvero persone strane, costruiamo tecnologie fatte per durare in eterno o quantomeno molto tempo, ma non vediamo l’ora che queste di disintegrino in mille pezzi.
Forse per dimostrare che in fondo le tecnologie non sono così infallibili.
Credo però, che la tecnologia prima o poi si riprendere sempre la sua rivincita sulle persone, sempre.