Brain-break, sport e lavoro smart working
Spesso a lavoro mi è capitato che mi chiedessero “Cosa hai fatto questo weekend?” con quell’accenno di sfida e sinceramente non ho mai avuto idea quale risposta si aspettassero. Puntualmente quando gli dicevo “Ho fatto un giro in bici e ho fatto 90km!” solitamente mi guardavano tipo indignati rispondendo “ah… tu vai in bici! no vabbè io non sono quel tipo di persona. Tu sei pazzo…” e la discussione finiva lì, fortunatamente: quasi gli avessi detto chissà quale attività depravata.
Sono stato sempre una persona appassionata di attività sportive, ma con le quarantene prima e lo smart working oggi, le attività all’aria aperta nel weekend sono diventate per me una necessità.
Da buon ciclista della domenica, nel weekend mi vesto di tutto punto. Preparo la mia bici. Attivo APP e dispositivi smart (HUAWEI HEALT, Garmin Connect, Strava…) per tracciare qualsiasi cosa che privacy levati proprio. Riempio la borraccia di acqua, faccio scorta di barrette e sali!… e via!
Si va da qualche parte!
Non importa dove, l’importante è pedalare. Se il tempo lo permette rimango in giro dalle 4 alle 8 ore, mi concedo un paio di birre e via si torna a casa. Stanco ma rigenerato. Acido lattico ovunque, ma più in forma del giorno precedente.
Non sempre esco in escursioni in bici, altre volte faccio una sessione di running al parco oppure escursioni di trekking da qualche parte e che voi ci crediate o no, tutto questo credo sia “propedeutico alla settimana lavorativa successiva”.
Smart working: brain-break basato sullo sport
La pandemia e suoi radicali cambiamenti ha indubbiamente rafforzato questa necessità di brian-break basato sullo sport e non è solo una mia sensazione, ma ormai moltissime ricerche dimostrano tra gli “ambiti più duramente colpiti sono le relazioni sociali, il lavoro, la salute. nel secondo anno di pandemia l’indice di salute mentale è calato decisamente […]” in oltre ”le misure di contenimento dei contagi hanno reso più difficile per tanti ragazzi fare sport, ritrovarsi, essere coinvolti in eventi e opportunità di sperimentazione e socializzazione”. (Gli effetti della pandemia)
Lo sport sicuramente è uno dei miglior brain-break che si possa avere, lo dicono le ricerche, lo dicono i risultati che “lo sport può migliorare non solo le condizioni generali di salute fisica ma anche le capacità cognitive. Nello specifico, dalla revisione sistematica condotta dall’EPA è emerso che un’attività fisica di tipo aerobico di circa 45 minuti svolta almeno due o tre volte a settimana può aiutare a combattere i sintomi sia della depressione sia della schizofrenia, oltre ad apportare un miglioramento anche del sistema cardiocircolatorio e dell’apparato respiratorio”. (I benefici dello sport)
Quindi il giorno che, alla domanda “Cosa hai fatto questo weekend?”, vi risponderò “eh niente, c’era brutto tempo” allora preparatevi perché sarò di cattivissimo umore per tutta la settimana!